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Punti di forza e debolezze di un paese in crescita

L’attrazione economica dell’Albania vista dall’analista Domenico Letizia

 

I recenti sviluppi nella economia albanese suscitano un diffuso interesse nelle attività dell’IREPI, l’istituto di ricerca economica e di politica internazionale presieduto dall’analista geopolitico Domenico Letizia.

In un recente intervento su Radio Atene il dottor Letizia si è focalizzato sui punti di forza del sistema economico della nostra patria. Punto di partenza della sua analisi l’ultima classifica del World Economic Forum sulla competitività globale. In essa Tirana si classifica al 76° posto su 140 paesi. Le riforme governative hanno dato vita a un processo di crescità dinamico, facendo che il Paese delle Aquile scali 4 gradini della graduatoria. La graduatoria analizza 12 indicatori: istituzioni, infrastrutture, adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), stabilità macroeconomica, sanità, competenze, produzione, mercato del lavoro, sistema finanziario, dimensioni del mercato, dinamismo delle imprese, capacità di innovazione. A 10 indicatori va il segno più, uguale al 2017 la stabilità macroeconomica e giù solo il mercato del lavoro (punteggio 34, in un sistema di numerazione cha va dal 0 – voto più basso – all’ottimale 100). Il paese sta snellendo la burocrazia e  si piazza al primo posto al mondo per le agevolazioni offerte agli stranieri per la loro occupazione sul mercato locale.

Non tutte le rose sono senza spine: tra i maggiori problemi riscontrati nel paese risulta la criminalità organizzata, l’attività del sistema giudiziario che necessita di ulteriore implementazione e ammodernamento, l’efficacia del legislativo e le difficoltà legate ai titoli di proprietà.

A parlare a favore dell’Albania – citate dal dottor Letizia – sono anche le ultime statistiche dell’INSTAT (Istituto albanese delle Statistiche). Nel secondo trimestre 2018 (periodo aprile – giugno) l’economia albanese è cresciuta del 4,32%. Ad aiutare questo balzo le politiche di diversificazione energetica, la crescita della produzione industriale e il turismo, un nuovo e sostenibile punto di forza nazionale (ci viene da dire in quanto albanesi e consci delle nostre bellezze: finalmente!). È il secondo trimestre consecutivo nel quale l’economia cresce al di sopra del 4%, superando le previsioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

Nel rapporto intitolato “Government of Albania: B1 stable, Annual credit analysis”, l’agenzia internazionale di rating Moody’s afferma che la crescita albanese è sostenuta da un consumo privato stabile e forti investimenti infrastrutturali, come per esempio il gasdotto TAP, che parte dall’Azerbaigian e sta per raggiungere le coste pugliesi. Daniela Re Fraschini, co-autrice del report, apprezza il rafforzamento della qualità delle istituzioni albanesi e il percorso ancora in divenire della riforma della giustizia. Moody’s vede l’economia albanese ancora in cifre di crescita attorno al 4% e si aspetta che il debito pubblico cali sotto il 70% del PIL nel 2019, circostanza che potrebbe essere aiutata anche dal rafforzamento della moneta locale lek.

A Tirana si è alla vigilia della presentazione del nuovo pacchetto fiscale che entrerà in vigore nel corso del 2019. Punto cardine del nuovo corso fiscale sarà la riduzione dell’imposta sui dividendi all’8%, rispetto all’attuale 15%. La proposta è avanzata per l’ottenimento di un effetto positivo sui potenziali investimenti stranieri e sulla creazione di un trattamento più favorevole per i dipendenti.

Notevole punto di forza dell’economia albanese di quest’anno è stato un nuovo boom turistico, flusso umano che aiuta con consistenti entrate le casse dello stato e delle imprese. Le recensioni dei turisti sono buone e mostrano come il nostro paese abbia molto da offrire. Da non sottovalutare anche la buona posizione dell’Albania, vicina a tutti i bacini del Mediterraneo e bagnata da due mari. Le imprese italiane (molte del Mezzogiorno) si stanno espandendo in Albania, molto aiutate anche da agenzie di consulenza che aiutano gli imprenditori a investire là. La conoscenza dell’italiano dagli albanesi aiuta queste forme di collaborazione.

Gjergji Kajana
Dottore in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali

 

 

 

 

 

 

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