Raid anti immigrati di giovani simpatizzanti di estrema destra. L’avvocato di uno di loro: “Indottrinati nelle sedi di Forza Nuova, credono di combattere una crociata”
Roma, 22 novembre 2013 – “Camerati, azione! Andiamo a farci un bengalino…”
Partirebbero con esortazioni di questo tipo i raid antiimmigrati di giovani simpatizzanti di estrema destra nella periferia romana di Torpignattara. Tra le vittime, che non sempre denunciano le aggressioni, ci sono molti cittadini del Bangladesh, comunità numerosa nel quartiere. La giustificazione? Una sorta di crociata contro l’immigrazione.
A descrivere le modalità della caccia allo straniero in voga nella Capitale è oggi il dorso romano di Repubblica. Secondo il quotidiano, prima di partire per quello che chiamano “Bangla tour”, i teppisti si riunirebbero davanti alle sedi di Forza Nuova, come quella ai civici 52 e 54 del quartiere Appio.
Nell’articolo si ricorda il pestaggio di un minorenne bengalese, ad opera di un diciannovenne e di sedicenne romani, avvenuto la notte del 18 maggio scorso Torpignattara. I due hanno pestato a sangue il ragazzo straniero, accompagnando alle botte insulti razzisti.
Massimiliano Scaringella, avvocato difensore dell’aggressore minorenne , punta il dito contro quello che definisce “un vero e proprio indottrinamento”. “Il mio assistito – racconta – rispondeva alle mie domande come un invasato. Picchiare i bengalesi per lui non era solo un modo per divertirsi, mi spiegò, ma era una vera e propria crociata, una battaglia che doveva combattere a tutti i costi”.
“Qualcuno, più grande di lui – denuncia Scaringella – lo aveva attirato a frequentare la sede di Forza Nuova e l’idea che mi sono fatto è che il Bangla Tour fosse una sorta di iniziazione per essere accettato nel gruppo. Ma su di lui, sono certo, c’è stato un vero e proprio lavaggio del cervello. Ritengo sia una vittima inconsapevole di un sistema che tende comunque ad approfittarsi dei più deboli”.