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Seduta su una donna nera. Bufera sulla lady Abramovich

Una foto che accompagna un’intervista a Daria Zhukova, pubblicata durante il Martin Luther King Day, fa il giro del mondo. “Rappresenta la supremazia bianca”. Dopo le polemiche è stata modificata

Roma, 21 gennaio 2014 – La gallerista Daria Zhukova,  compagna del magnate russo Roman Abramovich, ha creato un putiferio in rete con una foto, che la ritrae su una poltrona di design, la cui seduta poggia sul corpo di una donna nera in slip, guanti e stivali di pelle, anche quelli rigorosamente neri.

La foto accompagna un’intervista alla Zhukova, pubblicata su Buro247, un noto sito di moda russo. Inizialmente l’immagine originale era stata postata su un sociale network, ma non appena sono iniziati a pioverle commenti infuocati, l’autrice dell’intervista è stata costretta a rimuovere la foto.

Ora sul sito di moda la controversa immagine appare tagliata. È visibile solo il volto angelico di Daria Zhukova, che in camicia bianca, poggia la schiena su un paio di stivali a tacco alto.

La foto ha fatto subito il giro della rete e la notizia è stata ripresa da importanti portali d’informazione. Claire Sulmers, direttrice di FashionBombDaily.com, è stata una delle prime a criticare l’immagine, il cui messaggio a suo dire è chiaro: “La supremazia bianca, presentata in maniera serena quanto degradante”. Sul suo blog la Sulmers ha denunciato che “le industrie della moda e dell’arte sono i pochi bastioni della società, nei quali il razzismo e l ignoranza sono accettati in nome della creatività”.

La polemica si è aggravata dal fatto che l’immagine è stata pubblicata, ieri, nel Martin Luther King Day, il giorno in cui negli Usa si ricorda lo storico leader del movimento per i diritti civili dei neri.

Samia Oursana

Ecco la foto originale:

Questa, invece, è la versione (politicamente) corretta:

Интервью Buro 24/7: Даша Жукова

 

“21 Janari 2011”. Familjarët e viktimave kërkojnë drejtësi

Stop reato clandestinità. Calderoli: “Crimine contro umanità”. Chaouki: “Prima battaglia vinta”