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SEL: “Stop a Bossi-Fini, clandestinità e Cie. Italiano chi nasce qui”

Il programma sull’immigrazione del partito di Vendola: “Permessi di soggiorno per cercare lavoro. Garantire il diritto di voto alle amministrative”

Roma, 18 febbraio 2013 – Il governo dell’immigrazione deve essere “difesa dei diritti”. Ne è convinta Sinistra Ecologia Libertà, che si presenta alle elezioni con diverse proposte dedicate agli stranieri in Italia, e quasi tutte inserite nel capitolo del programma che parla “diritti della persona”.

“Per noi, la sinistra, scegliere il primato della laicità e della libertà degli individui è un fondamento della propria identità politica e civile” spiega il partito di Nichi Vendola. “Per questo consideriamo fondamentale che, al pari dei diritti sociali e ambientali, vengano introdotte in Italia leggi che ci riportino tra i paesi più avanzati per i diritti di libertà”.

“La nostra prima proposta – dice SEL – consiste nell’abolizione della pessima legge Bossi-Fini e le leggi successive che hanno peggiorato sempre più la condizione dei migranti, violando fondamentali diritti umani, come quello che ha istituito il reato di clandestinità. Vogliamo abolire i Cie e cancellare i vergognosi accordi con la Libia; vogliamo che sia scritta la legge sui diritti di asilo, attuando in tal modo l’articolo 10 della Costituzione”.

Anche SEL, che si presenta alle elezioni alleato con il Pd, punta alla riforma della cittadinanza, per prime e seconde generazioni: “Vogliamo che i bambini migranti nati in Italia divengano cittadini italiani e che siano più brevi i tempi per l’ottenimento della cittadinanza”.

“Vogliamo – si legge ancora nel programma  -che sia introdotto il permesso di soggiorno per cercare lavoro e che siano garantiti i diritti dei migranti con permesso di soggiorno, a partire dal pieno esercizio di voto per le elezioni amministrative. Vogliamo una legge che riconosca la cultura e i diritti delle popolazioni Rom e Sinti. Perché per far crescere l’Italia occorre sconfiggere la cultura xenofoba”.

Infine, nel capitolo dedicato alla Cooperazione internazionale, si spiega: “Separeremo la cooperazione civile da ogni attività militare, reindirizzando i fondi per l’integrazione a iniziative volte alla promozione dei diritti di cittadinanza per i migranti, la tutela dei diritti umani, sostenendo programmi di co-sviluppo attraverso i quali i migranti potranno affermare le proprie progettualità e ipotesi di soluzione delle cause che sono alla base della loro scelta migratoria”.

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