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Spoleto. Il parroco chiude le porte ai razzisti: “Qui non potete entrare”

L’iniziativa di don Gianfranco, un parroco a Spoleto: “Tornate a casa vostra”. “La Lega e Casapound? Come Hitler e Mussolini”

Roma, 22 luglio 2015 –  Gesù cacciò i mercanti dal Tempio, don Gianfranco ha chiuso le porte della sua chiesa ai razzisti. Gridando loro dietro che chi se oggi la prende con i profughi,  negando loro l’accoglienza, si comporta come i fascisti e i nazisti nel secolo scorso. 

È andato ben oltre gli angusti confini della parrocchia il cartello affisso ieri all’entrata di  S. Angelo di Mercole, a Spoleto.  “In questa chiesa – ha scritto il sacerdote Gianfranco Formenton – è vietato l’ingresso ai razzisti. Tornate a casa vostra”. Sopra, un anatema di Gesù: “Ero straniero e non mi avete accolto… Lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno…”.

A far perdere le staffe al prete, le scene che arrivavano dal Veneto, di cui è originario, e dalla Capitale, con le rivolte dei residenti all’arrivo di profughi sulle quali soffiano Lega Nord, Forza Nuova e Casa Pound.

“C’è una violenza inaudita sul tema profughi – ha spiegato don Gianfranco – è l’emergere delle pulsioni peggiori dell’umana specie, coltivate da questi quattro politici che hanno una memoria storica non più lunga di tre mesi e che fomentano questo odio”. 

Secondo il prete “noi dobbiamo scegliere se prendercela con i più poveri oppure con i furbi che hanno causato ciò. Purtroppo quest’ultimi sono lì ad indicarci i nemici di turno. Hanno fatto così Hitler, Mussolini e lo stanno facendo anche la Lega e CasaPound che hanno compreso quanto in questo modo si raccolgano consensi”. 

Anche i fedeli spoletini devono scegliere da che parte stare. Don Gianfranco è preoccupato per il suo gregge: “Ormai anche nella mia parrocchia – confessa sconsolato – c’è pieno di razzisti di qualsiasi parte politica“. 

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