Spulciando le promesse agli elettori dei due partiti, non si trova neanche una parola su chi è in Italia regolarmente o sulle seconde generazioni. Ci sono solo il contrasto alla criminalità e gli accordi su rimpatri e detenuti
Roma, 31 gennaio 2013 – In vista del voto del 24 e 25 febbraio, il Popolo della Libertà e la Lega Nord si presentano ai propri elettori con un programma comune. È pubblicato sui siti di entrambi i partiti, cambiano lo stemma in prima pagina e la grafica, ma il contenuto è identico, parola per parola.
Spulciando tra le proposte, organizzate in 23 capitoli, che dovrebbero promuovere lo sviluppo, la crescita e la modernizzazione del Paese”si scopre che gli immigrati, per il Pdl e per la Lega, sono solo clandestini. Non c’è nessun accenno alle cinque milioni di persone che vivono, lavorano, studiano regolarmente in Italia. E neanche una parola su un milione di bambini, bambine, ragazzi e ragazze che prima o poi, riforma o no, saranno italiani.
Di cittadini stranieri in Italia parla solo nel capitolo dedicato alla Sicurezza, che dedica loro due punti. Il programma promette un “incremento della lotta per la legalità, per il contrasto ai fenomeni dell’immigrazione clandestina, della criminalità predatoria”. E un “rafforzamento degli accordi bilaterali fra stati per l’attuazione di politiche di rimpatrio effettivo degli immigrati clandestini e definizione degli accordi bilaterali per scontare la pena detentiva nei paesi d’origine”.
A cercarlo con la lente di ingrandimento, in realtà si trova anche un altro piccolo accenno agli stranieri, stavolta benevolo, lì dove si immagina “una politica più incentivante dei visti turistici”, questo perché il turismo,scrivono Lega Nord e Pdl, è “il nostro petrolio”. Ma dopo qualche notte in albergo, pranzi e cene al ristorante, un giro per i musei, souvenir e fotografie, i visitatori se ne tornino in patria: non vorranno mica trasformarsi in clandestini…
Elvio Pasca
Il programma del Popolo della Libertà
Il programma della Lega Nord