I lanci giornalistici non conterranno più la parola ‘clandestino’ riferita alle persone immigrate
Roma, 6 aprile 2013 – Raccogliendo la sollecitazione di Carta di Roma e la storica battaglia condotta dalla presidente Laura Boldrini, l’agenzia Adnkronos annuncia che i suoi lanci non conterranno più la parola ‘clandestino’ riferita alle persone immigrate.
Faranno eccezione solo le eventuali dichiarazioni contenute in comunicati stampa e riportate tra virgolette. Anche nella trascrizione delle interviste e delle dichiarazioni raccolte, la parola ‘clandestino’ sarà evitata, a meno che essa non sia ritenuta indispensabile-opportuna per chiarire il pensiero dell’intervistato o per riprodurre fedelmente il linguaggio dello stesso.
Al posto di ‘clandestino’ saranno usati di volta in volta i termini più adeguati al contesto delle singole notizie, come irregolare, migrante, immigrato, rifugiato, richiedente asilo, persona cittadino, lavoratore, giovane, donna, uomo, ecc. secondo quanto indicato dal glossario e dalle Linee guida della Carta di Roma stessa.
L’annuncio viene dato dal direttore dell’agenzia di stampa, Giuseppe Pasquale Marra, che dichiara: ”L’uso di un linguaggio corretto ë sempre importante per un’agenzia di stampa, ma lo ë ancora di più quando si tratta di fenomeni, come l’immigrazione, su cui ë facile alimentare paura, xenofobia e razzismo. Ogni giornalista in questo dovrebbe fare la propria parte”.
Leggi anche:
L’Ordine dei giornalisti: basta con le parole “vu cumprà”, “clandestino”, “badante” e “zingaro”