Boom di naturalizzazioni a Bergamo, parte la protesta del Carroccio: “Il Parlamento intervenga. Bisogna ripristinare i colloqui e aumentare le tasse sui permessi di soggiorno”
Bergamo, 30 ottobre 2013 – “Prendere la cittadinanza in Italia è diventato troppo facile”.
A milioni di immigrati e per i loro figli una frase simile sembrerà un’odiosa presa per i fondelli, eppure la Lega Nord la pensa così, almeno a Bergamo. La sezione locale del partito guidato da Roberto Maroni lancia un allarme: se nel 2010 in tutta la provincia erano diventati italiani per residenza 258 stranieri, negli ultimi sei mesi sarebbero già oltre 400.
Perché questo boom? “Non è solo una questione legata al crescente numero di immigrati presenti negli ultimi 10 anni – sostiene la Lega Nord in una nota-, ma piuttosto la causa sarebbe individuata nell’eliminazione del colloquio che gli stranieri richiedenti la cittadinanza devono affrontare per valutarne il buon grado di integrazione”.
Il ministero dell’Interno ha abolito quel colloquio lo scorso aprile, con una semplice circolare, per sveltire i tempi di trattazione delle pratiche. Un modo, probabilmente, anche per sottrarre decisioni così importanti a un’eccessiva discrezionalità delle Questure. le cronache riportano casi di cittadinanze negate perché l’aspirante non aveva saputo dire chi era il leader di questo o di quel partito politico.
Nel circolare si spiega che “le questure non dovranno più procedere al colloquio con l’interessato”. Ciò non toglie che dovranno comunque fornire “le informazioni riguardanti la regolare presenza sul territorio nazionale dello straniero richiedente la cittadinanza e dei familiari, la posizione giudiziaria, nonché ogni altra notizia rilevante sotto il profilo della sicurezza”.
Troppo poco secondo Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo, che denuncia: “Per accelerare i tempi di concessione della cittadinanza viene escluso un elemento fondamentale, quale il livello di integrazione, che valuta la conoscenza della lingua italiana e dei principi fondamentali del nostro ordinamento e della nostra cultura. Si apre alla cittadinanza facile come soluzione più comoda all’inefficienza burocratica statale, creando di fatto nuovi cittadini potenzialmente analfabeti e non integrati”.
Una protesta che arriverà probabilmente a Roma, visto che la Lega Nord di Bergamo dice di voler “attivare i suoi parlamentari”. Le richieste? Ripristino dei colloqui, potenziamento del personale delle Questure e, “vista la mole di lavoro necessaria, l’aumento degli importi relativi al contributo per il rilascio del permesso di soggiorno elettronico, oggi compresi tra 80 e 200 euro”.
EP