Il Cavaliere e le proposte dei radicali: “Gli italiani hanno il diritto di esprimersi”. Maroni: “Abolisce leggi che ha fatto insieme a noi?”
Roma, 2 settembre 2013 – Ora c’è anche la firma di Silvio Berlusconi sotto i due referendum sull’immigrazione promossi dai radicali Italiani. E fa un certo effetto, visto che quei due referendum vogliono cancellare norme varate dai suoi governi, e per di più, mentre i radicali denunciano una certa indifferenza da parte del PD.
Berlusconi, in realtà, ha firmato sabato pomeriggio, in un gazebo a Roma, tutte le dodici proposte di referendum, comprese quelle sulla giustizia giusta, sul divorzio breve, sull’otto per mille, sul finanziamento pubblico e sulle droghe.
”Firmo i sei referendum sulla giustizia che sono assolutamente sacrosanti. Ma firmo anche tutti gli altri, perché voglio difendere il diritto di ogni cittadino a esprimere il proprio voto, con un sì o con un no, sui problemi che gli vengono sottoposti” ha spiegato l’ex presidente del Consiglio.
Fatto sta che la vittoria dei “sì” sotto i referendum sull’immigrazione scardinerebbero la politica di immigrazione voluta a suo tempo dal partito del Cavaliere e dai suoi alleati leghisti. Cancellerebbero, infatti, il reato di immigrazione clandestina e il legame finora indissolubile tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno.
Comprensibile, quindi, che il segretario della Lega Nord l’abbia presa male. “Chiamerò Berlusconi per chiedergli che cosa è successo. Mi ha sorpreso che abbia firmato per il referendum che abolisce il reato di immigrazione clandestina e interviene sulla Bossi-Fini: sono leggi che abbiamo fatto noi quando lui era presidente del Consiglio”.
“Quindi o glielo hanno spiegato male – ha dedotto Maroni – o mi viene da pensare che non l’abbia letto bene: se invece sarà così sarà chiaro che gli unici che si oppongono all’immigrazione clandestina sono quelli della Lega”.