Per il nostro ambasciatore a Roma, la signora Anila Bitri Lani, le candidature alle elezioni italiane di molti cittadini italo-albanesi dimostrano una piena integrazione della comunità. Rappresentano il raggiungimento di un’alta consapevolezza, che viene riconosciuta ed apprezzata dalla politica italiana e che non dovrebbe lasciare indifferente l’Albania, perché “la diaspora potrebbe anche contribuire positivamente alla politica in patria, portando maturità, energia, nuove idee”
L’ambasciatore dell’Albania a Roma Anila Bitri Lani accoglie con gioia la partecipazione degli albanesi italiani alle elezioni amministrative ed europee. Considera questo fatto, non solo prova dell’integrazione e della maturità degli albanesi, ma anche indicatore dell’apprezzamento dalla politica italiana del contributo della nostra comunità. Si dice felice per la presenza di molte donne candidate che ormai costituiscono “una forza qualificata” che “vuol trovare il posto che le appartiene nella società”.
A Geri Ballo, così come agli altri candidati albanesi in diversi paesi dell’Unione Europea, auspica l’elezione, non solo a beneficio dei paesi in cui si candidano, ma anche dell’Albania poiché sarebbero “potenti sostenitori della causa del nostro Paese nella strada dell’integrazione in UE”.
Inoltre, l’ambasciatore è convinta che la diaspora possa portare “più maturità, energia, nuove idee” nella politica albanese, e che quest’ultima dovrebbe mostrare più attenzione, interesse, progetti e impegno per gli albanesi all’estero.
Keti Biçoku: Sono oltre 130 albanesi candidati a queste elezioni, dal Nord al Sud d’Italia, e in tutto lo spettro politico. Cosa rappresenta per Lei questo fatto?
L’Ambasciatore Anila Bitri Lani: È certamente qualcosa di molto positivo. Il fatto che un numero elevato di albanesi in Italia partecipino attivamente a queste elezioni è indice della loro integrazione nella società italiana e della consapevolezza di avere un ruolo da svolgere nella società in cui vivono.
Sia che vincano o no, la loro candidatura in queste storiche elezioni per l’Europa deve essere accolta favorevolmente.
D’altra parte, il fatto che le forze politiche italiane dell’intero spettro politico candidano cittadini di origini albanesi dimostra che riconoscono e apprezzano il ruolo della comunità albanese, il contributo di questa comunità alla vita italiana.
È bello vedere tante donne tra i candidati di origine albanese.
Questo è un fatto ancora più importante. Dimostra che le donne albanesi in Italia non sono più le casalinghe che lavano e cucinano, ma una forza qualificata e in gamba. Che con molti sacrifici sono riuscite a istruirsi e a diventare oggi sempre più consapevoli di essere una forza vitale che cerca di trovare il ruolo che le appartiene nella società italiana e nella casa comune europea.
Questa maturità della nostra comunità non dovrebbe essere un segnale per la politica albanese che dovrebbe prendere maggiormente in considerazione la diaspora?
Certo! La nostra diaspora che continua a contribuire allo sviluppo economico del paese, può anche contribuire positivamente alla nostra politica, portando maturità, energia e nuove idee.
Tra le decine di candidati, ovviamente, c’è Geri Ballo, la prima albanese d’Italia a candidarsi per il Parlamento europeo.
Questo è un altro fatto che mi fa gioire. Ho avuto l’opportunità di conoscerla da vicino, di apprezzare le qualità e le capacità professionali di Geri. Spero che vinca queste elezioni.
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Che ruolo può avere Ballo e gli altri candidati di origini albanesi in vari stati dell’Unione (Gemi in Grecia, Gjanaj in Belgio e Dibrani in Svezia), non solo per i paesi in cui concorrono, ma anche in vista della piena integrazione dell’Albania nell’UE?
Certamente, una massa critica di albanesi europei nel Parlamento Europeo sarebbe un forte sostenitore dell’Albania, migliorerebbe la nostra immagine presso questa istituzione, farebbe naturalmente attività di lobbying a favore del cammino dell’Albania verso l’integrazione europea. Auguro loro di vincere, questa sarebbe una novità positiva per tutti.
Questi candidati non meriterebbero anche l’attenzione dello stato albanese?
La sua domanda ha una sola risposta: Sì! Riconoscendo i passi che sono stati fatti negli anni, specialmente ultimamente, bisogna comunque dedicare più attenzione, più interesse, più progetti e più impegno non solo verso questi candidati ma verso tutta la diaspora.