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L’Italia vota. E gli immigrati stanno a guardare

Dalla cittadinanza per le seconde generazioni promessa dalle forze di Sinistra e del Centro, allo “stop all’immigrazione” urlato dall’estrema destra. Tutto quello che hanno promesso i partiti durante le ultime settimane per convincere i loro elettori. Ma non i diretti interessati, ai quali è vietato andare a votare

Roma, 22 febbraio 2013 – Tra due giorni l’Italia va alle urne. Per eleggere le persone che siederanno in Camera e Senato che legifereranno per i prossimi anni.

Votano solo i cittadini italiani, non gli stranieri. Eppure, nella campagna elettorale diretta principalmente ai primi si è parlato anche dei secondi, si è promesso tanto, pro o contro, a seconda dello schieramento. Quindi, pure la vita degli immigrati in Italia per i prossimi 5 anni (o per quel che durerà la prossima legislatura) dipenderà molto da come voteranno gli italiani.

Dai programmi dei partiti e le loro promesse fatte in pubblico, sappiamo che se vince il PD e lo schieramento di centro sinistra si dovrebbe avere in tempi brevi la riforma della cittadinanza. Il segretario Bersani l’ha pure promesso come uno dei primi provvedimenti che prenderebbe il suo governo.

Più in generale, il programma del PD prevede una politica dell’immigrazione“scelta”, “programmata”, “utile” e “sostenibile”, e una politica dell’asilo e dell’accoglienza dei rifugiati, che “deve essere invece generosa e rispettare in modo scrupoloso il principio della dignità umana stabilito dalla nostra Costituzione e dei Trattati Internazionali”. Tutto articolato in dieci punti curati dal suo Forum Immigrazione, tra i quali vale ricordare l’abolizione del reato di immigrazione clandestina,riconoscimento del diritto di voto amministrativo,  il superamento dei CIE, l’abrogazione della tassa sui permessi, l’allungamento della durata dei permessi, l’apertura di canali privilegiati per i lavoratori più qualificati.

Anche SEL, partito che si presenta alle elezioni alleato con il Pd, punta alla riforma della cittadinanza, anzi per prime e seconde generazioni, sull’abolizione dei CIE e degli accordi con la Libia. Ma soprattutto, SEL vuol abolire “la pessima legge Bossi-Fini e le leggi successive che hanno peggiorato sempre più la condizione dei migranti, violando fondamentali diritti umani, come quello che ha istituito il reato di clandestinità”.

Le forze di Centro, cappeggiate dal premio uscente Monti, dopo un silenzio iniziale sul tema dell’immigrazione, inseriscono nel programma – agenda come lo chiama il professore – un’articolata serie di proposte dedicate ai “nuovi italiani”. L’Agenda Monti prevede l’acquisizione della cittadinanza italiana, per la quale si guarda ai principi dello ius soli temperato, una “revisione profonda” del Testo Unico sull’Immigrazione, una legge organica per il diritto di asilo e una riorganizzazione del sistema di accoglienza, l’inclusione e la partecipazione degli immigrati alla vita sociale e politica del paese.

Per quanto riguarda PdL e Lega Nord, prima di tutto, vale la pena ricordare alcuni dei provvedimenti dell’ultima legislatura che hanno segnato la vita degli immigrati. Come dimenticare i ‘pacchetti sicurezza’ che hanno introdotto il reato della clandestinità, la tassa sui permessi e sulle richieste di cittadinanza, oppure l’allungamento fino a 18 mesi la permanenza in CIE degli immigrati non regolari, tanto per ricordare qualcuno. C’hanno provato pure a far diventare poliziotti sindaci, medici e insegnanti, ma grazie alle diverse sentenze costituzionali, non ci sono riusciti.

E nel futuro cosa farebbero PdL e Lega se prendessero di nuovo la maggioranza dei voti? Nel loro programma comune (uguale in tutto e per tutto, tranne per il colore dello sfondo del testo: azzurro per PdL e verde lega per il Carroccio), l’immigrazione rimane una questione di ordine pubblico. Di cittadini stranieri in Italia parlano solo nel capitolo dedicato alla Sicurezza, che dedica loro due punti, promettendo un “incremento della lotta per la legalità, per il contrasto ai fenomeni dell’immigrazione clandestina, della criminalità predatoria” e un “rafforzamento degli accordi bilaterali fra stati per l’attuazione di politiche di rimpatrio effettivo degli immigrati clandestini e definizione degli accordi bilaterali per scontare la pena detentiva nei paesi d’origine”. Tutto qua, nemmeno una parola per tutti quelli che in Italia vivono regolarmente.

Curioso il programma di Grillo: per lui gli immigrati come se non esistessero. Non ne parla mai, tranne che in un punto del capitolo Istruzione che prevede “l’insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza)”. Non pochi ricordano, però, qualche uscita infelice di Grillo sull’immigrazione, dalla riforma della cittadinanza per le seconde generazioni che sarebbe “senza senso”, all’allarme di alcuni anni fa per i “sacri confini” italiani, sconsacrati dalla libera circolazione dei romeni.

E nella marea dei partiti e partitini presentati in queste elezioni, ma senza nessuna speranza di prendere un posto in parlamento, anche Casapound. Un movimento di estrema destra che agli stranieri dedica un intero capitolo, per dire sostanzialmente stop all’immigrazione in Italia, “uno dei principali vettori di sradicamento e impoverimento sociale, culturale ed esistenziale a danno di tutte le popolazioni coinvolte, siano esse ospiti o ospitanti”.

E proprio gli ultimi giorni della campagna elettorale, un’altro movimento di estrema destra, Forza Nuova, tappezza l’Italia con volantini in cui leggi:  “Immigrati, tornate a casa!”. Perché “all’Italia non servono le migliaia di immigrati oggi presenti sul suolo nazionale, l’Italia non può più permetterselo, l’Italia di oggi deve pensare solo ai propri figli” spiega sulla sua pagina Facebook. E ti vengono i brividi leggendo un altro passaggio dello stesso comunicato, dove si promette: “Da oggi in poi Forza Nuova impedirà, con tutte le proprie forze e al limite della legalità, la nuova creazione e l’insediamento di micro/macro little Africa o little Asia nelle nostre città”.

“Che vergogna! – commenta un lettore di shqiptariiitalise.com – E dire che l’Italia è un paese di emigranti! Menomale che in Italia esistono la democrazia e la libertà di scelta”. La libertà e il diritto di scelta, però, l’hanno solo gli italiani, nativi e nuovi. Che la usino bene.

Mentre gli immigrati stanno a guardare.

Keti Biçoku

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